Da Tujsuma, Bolivia…

Inserito in Diari di viaggio,Testimonianze | martedì 6 aprile 2010 | |

boliviaCarissimi amici, come state? Io sto bene, sono in città alcuni giorni e approfitto di un punto internet per farvi avere mie notizie.
Nel mese di febbraio sono iniziate le scuole e quindi anche l’internado (collegio) ha ripreso a pieno ritmo; i ragazzi sono sempre 150, 22 i nuovi bimbi e i primi giorni sono sempre i più difficili: alcuni piangono e vogliono tornare nelle loro comunità, altri più piccoli si addormentano ai tavoli durante l’ora della tarea, e altri ancora non vorrebbero mai entrare nel comedor, impegnati a giocare per il pueblo in compagnia dei più grandi.

Il nuovo internado è ormai terminato, il forno del pane è in fase di costruzione; purtroppo, a causa delle violenti piogge, il terreno da noi acquistato è franato, quindi è necessario costruire un muro di contenimento, … a fine lavori girerò alcune foto.

I tempi di conclusione lavori sono un po’ slittati anche perchè (non è una barzelletta!) dopo aver acquistato il terreno si sono presentati altri proprietari, … qui in Bolivia non esiste un registro catastale aggiornato soprattutto per ciò che riguarda i campi qui in altura, eccoci dunque alleprese con più proprietari per il medesimo terreno… abbiamo parlato con il dirigente della comunità, redatto carte con tanto di sellos (qui più timbri ci sono, più il documento è veritiero!), ora dovrebbe essere tutto ok, nella speranza che non “sbuchi” dalla città un terzo proprietario.

In missione a Tujsuma, dal mese di settembre 2009, siamo rimaste io e Suor Giovanna, le due giovani disperse nella pampa. Sapete con che frase la gente di Tujsuma sottolinea l’isolamento e la lontananza del pueblo da tutto e tutti? Dicendo: Tujsuma, donde el diablo ha perdido el poncho, … anche il diavolo non ha voluto fermarsi qui e se ne è andato così di fretta tanto da perdere il poncho e non fermarsi a raccoglierlo.

In effetti ora dalla città nessuno viene a farci visita, siamo nel periodo delle piogge e il cammino è pericoloso.

Ultimamente è franato el cerro cerca el pueblo di Tacopaya, così a causa del derrumbe, per raggiungere la città abbiamo percorso il cammino Bolivar – Oruro – Cochabamba, una vuelta muy larga, 9 ore di jeep di cui tre abbondanti di sterrato, comunque siamo state premiate perchè il cammino Bolivar – Oruro è dal punto di vista paesaggistico bellissimo (per la schiena un po’ meno), sempre in altura snodandosi nella pampa tra greggi di lama e ovejas. Paesaggio bellissimo, colori diversi, aria frizzante: lo sguardo si perde lontano, oltre … e al cielo sempre sale il mio grazie per le persone incontrate, i momenti belli vissuti, le gioie semplici condivise.

A volte dal vicino pueblo di Bolivar viene a trovarci Padre Paolo (Salesiano dell’Operazione Mato Grosso), non arriva mai solo, sempre con qualche amico o volontario italiano di passaggio, così la sua visita diventa per noi un momento bello di incontro, confronto e scambio di esperienze.

L’ultima volta che sono scesa in città ho comperato, grazie anche a delle offerte lasciate per i bimbi, 150 astucci in stoffa aguayo da regalare ai ragazzi che frequentano l’internado. Insieme li abbiamo divisi per colore in base al numero dei bimbi seduti ad ogni tavolo, poi abbiamo preparato tante targhette colorate su cui ciascuno ha scritto nome e appellido, collocate alla cerniera personalizzando così ogni astuccio… Mentre li preparavamo i bimbi mi chiedevano: ma sono veramente per noi?, quando li distribuisci?, ciascuno avrà il suo? Quasi tutti i bimbi non hanno astuccio e regolarmente perdono il materiale scolastico che diamo loro (matite, biro, gomme), … lo conservano dentro el plastico vacio de la lecche e tante volte al momento di svolgere i compiti non hanno con che scrivere.

Negli astucci hanno inserito: i colori, la gomma, il cucchiaio, i tostados, il dentifricio, di tutto e di più, tutto ciò che avevano di sparso nell’aguayo o zainetto è finito qui dentro!

Un pomeriggio abbiamo costruito degli aquiloni con carta velina e legnetti leggeri recuperati dagli scopini che si usano per pulire el piso, qui prevale l’arte dell’arrangiarsi, anche se a volte i risultati non sono ottimi. Appena ci sarà sole e vento daremo colore al cielo nella pampa; speriamo che gli aquiloni prendano il volo liberi di danzare così da poterli seguire con gli occhi all’insù, e noi saremo felici di correre perdendo, per un attimo, lo sguardo nel cielo blu di Bolivia.
Vi penso tutti bene, un abbraccio ciao

Giovanna Menni – Missionaria laica – Tujsuma – Bolivia